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Maggio 1, 2021

Macereto, l’Abbadia di Fiastra e la Riserva Naturale: luoghi meravigliosi da visitare nelle Marche

Alla scoperta delle bellezze uniche delle Marche

Ci sono luoghi in cui natura e costruzioni dell’uomo si fondono creando un’ armoniosa atmosfera rilassante di pace. Luoghi affascinanti ma non del tutto conosciuti, che noi vogliamo farvi scoprire.

Santuario di Macereto

Uno di questi è il Santuario di Macereto che sorge su un altopiano a circa 1000 metri s.l.m.. Questa zona del Parco Nazionale dei Monti Sibillini regala paesaggi incantevoli fatti di morbidi saliscendi incorniciati da spigolose vette rocciose. Il Santuario, monumento nazionale dal 1902, maggiore espressione dell’architettura del rinascimento nelle Marche, si integra alla perfezione in questo scenario.

Sorge in provincia di Macerata, nelle vicinanze di Visso sull’altopiano dei Monti Sibillini, a circa 1000 metri di altitudine. Fu eretto nel 1528 dall’architetto Giovan Battista da Lugano, su un progetto del Bramante. La struttura del Santuario irregolare ospita la Chiesa, la Casa dei Pellegrini, la Casa del Corpo di Guardia ed il Palazzo delle Guaite.

La Chiesa in travertino ha una pianta ottagonale con tre ingressi, riccamente scolpiti ed impreziositi da bassorilievi e colonne con capitelli corinzi. La facciata principale è abbellita da un bel portale a strombo con bassorilievi.
La primitiva cappella realizzata con pietra locale da Pietro Casella di Corona, presenta due portali con elementi classici ed al suo interno è posto un altare ligneo dorato del ‘500.

Il Santuario di Macereto è una magnifica espressione dell’architettura rinascimentale, meraviglioso connubio tra l’imponente edificio religioso dalle linee pulite, e lo stupendo scenario dei Monti Sibillini.
Un luogo suggestivo che induce il visitatore a elevarsi spiritualmente. Il posto ideale dove rilassarsi e meditare.

Curiosità sul Santuario di Macereto

Il Santuario di Macereto è stato miracolosamente graziato dal terremoto del 2016 che ha colpito il Centro Italia.

Nel 1902 il Santuario di Macereto è stato dichiarato monumento nazionale.

Una leggenda del 1359 aleggia intorno alla costruzione del Santuario di Macereto. Si racconta che venne costruito proprio in quel luogo quando un gruppo di asini che trasportavano una statua lignea della Madonna col Bambino da Loreto al Regno di Napoli, non vollero più muoversi. I pellegrini videro un segno divino e si inginocchiarono, depositarono la statua e poi costruirono una piccola chiesa in onore alla Madonna.

La statua della Madonna del ‘400 è conservata alla Pinacoteca di Visso, all’interno della Chiesa di Sant’Agostino.

Il Santuario di Macereto era, ed è tuttora, una meta di pellegrinaggio; accoglieva nei tempi lontani, mercanti e pastori, i quali si recavano per vendere o acquistare prima della transumanza del bestiame.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra e la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra: cultura e natura incontaminata

L’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra è un magnifico monastero circondato da uno scenario naturale incantevole, la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra. Oltre a visitare gli edifici religiosi e musei, nel Parco è possibile passeggiare su vari sentieri, riposare sugli ampi e numerosi prati, ammirare flora e fauna, trovare ristoro nei bar e ristoranti.


ll Monastero sorge nella bassa Valle del Fiastra dove scorre l’omonimo fiume, nel territorio tra Tolentino e Urbisaglia, in provincia di Macerata. Non vanno confusi l’abbazia di Fiastra con il comune di Fiastra (ed il suo lago), sono luoghi distinti, non troppo distanti entrambi molto suggestivi ed affascinanti.

La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra circonda l’Abbazia.

La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra circonda l’Abbazia. Per risalire alla fondazione dell’Abbazia bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1142, quando un gruppo di monaci cistercensi milanesi si fermarono nelle Marche vicino ad Urbisaglia, dove decisero di fondare il Monastero. In tre secoli da piccolo chiostro divenne un grande edificio, sviluppandosi sia dal punto di vista religioso che economico, grazie a lasciti e donazioni da parte di privati e signori feudali.


Naturalmente il luogo doveva essere ricco di acqua, necessaria non solo alla vita e all’igiene dei monaci, ma anche alle loro attività produttive: l’acqua serviva per muovere le ruote dei mulini e delle macchine, e per irrigare i terreni.


Dopo una successiva donazione i monaci si trasferirono nella valle del Fiastra , dove fondarono una nuova Chiaravalle. Il luogo appariva idoneo alle loro esigenze, poiché essi cercavano la solitudine, per isolarsi dagli uomini e dal mondo e dedicarsi ad una vita di preghiera e di lavoro ( ora et labora ).

I monaci preferivano insediarsi in valli malsane e palustri o ricoperte di foreste per poterle trasformare in campagne fertili e produttive.

Struttura dell’Abbazia

La struttura del monastero vuol raffigurare simbolicamente la Gerusalemme Celeste , “città quadrata e misurata”, così come il libro dell’ Apocalisse di Giovanni ‘ la descrive. Gli ambienti si distribuiscono intorno al chiostro per rispondere ad un’esigenza funzionale e simbolica. La chiesa si trova a nord, in direzione della Stella Polare , centro e perno della volta celeste: unica stella non sottoposta a movimento, simbolo di Dio eterno e immutabile.

L’Abbazia crebbe tanto da diventare una delle più importanti d’Italia, con proprietà nelle Marche ma anche fuori regione (Foligno, Spoleto, Rimini).

La Riserva Naturale di Fiastra

Se la straordinarietà del complesso abbaziale risulta immediatamente percepibile, lo stesso non può dirsi della selva che si sviluppa nelle sue immediate vicinanze; tuttavia anch’essa è unica e strettamente collegata all’insediamento nella valle della comunità monastica.


La Selva è un querceto composto principalmente dal cerro insieme al quale vivono varie specie di acero, l’orniello, il carpino nero, il carpino bianco e, nel sottobosco, molte specie di arbusti tra cui, per la sua rarità nella regione, si può segnalare il carpino orientale.


La sua straordinaria importanza ha fatto sì che nel 1985 la regione Marche, d’accordo con i proprietari, vi istituisse una riserva naturale, la Riserva Naturale Abbazia di Fiastra, con il compito di tutelare e valorizzare questo territorio.
Essa si sviluppa su un’area di quasi 2000 ettari, circondando completamente all’Abbazia.


Racchiude sentieri, percorsi ippici, ciclistici, ampi e accoglienti spazi verdi completi di molti servizi e numerose attività. E’ possibile fare pic-nic, sostare con camper nell’apposita area camper service a pagamento, passeggiare lungo diversi sentieri (alcuni fruibili anche da disabili).


Comoda e facilmente raggiungibile, la riserva è dotata di ampi parcheggi, servizi igienici, bar, pizzerie, ristoranti, punti vendita di prodotti locali e diverse strutture ricettive.


All’interno della Riserva è possibile prenotare le visite guidate alla Riserva e all’Abbazia, approfondire alcuni temi al Museo della Civiltà Contadina, al Museo Archeologico ed al Museo del Vino.

Una gestione della Riserva secondo le regole dei monaci Cistercensi

“Ora et Labora”, Cruce et aratro”, queste sono le regole fondamentali di vita che hanno, da sempre, ispirato e guidato il lavoro dei Cistercensi all’Abbadia di Fiastra. Un lavoro che, in centinaia di anni, ha realizzato un patrimonio inestimabile che ha impreziosito il valore fondamentale di questo territorio.

Attualmente la Riserva che è gestita dalla Fondazione Giustiniani Bandini (Ente Morale riconosciuto con D.P.R. del 6.7.1974) e con la collaborazione di tutti gli Enti Locali interessati, ha come finalità fondamentali quelle di conservare la natura e le sue risorse, di cui il territorio dell’Abbadia risulta particolarmente ricco, favorire lo sviluppo dell’attività agricola e salvaguardare l’antica Abbazia Cistercense, il palazzo principesco e tutte le altre preziose testimonianze storico-architettoniche del passato.

E’ per tali motivi, ovvero per garantire che questi beni possano essere tramandati, come tali, alle future generazioni e, nel contempo, rispondere in modo adeguato alle esigenze di sviluppo socio-economico degli abitanti della zona, che il territorio dell’Abbadia è stato suddiviso in tre aree omogenee per caratteristiche, vocazioni, in cui sono applicati criteri di gestione differenziati.

Le 3 zone della Riserva Naturale di Fiastra

Nella prima zona o di Riserva Naturale Orientata, che comprende la Selva, lo scopo prioritario è quello di guidare lo sviluppo della natura al fine di raggiungere assetti il più vicino possibile a quelli naturali originari dell’area.

Nella seconda zona o di Riserva Antropologica, che comprende l’Abbazia Cistercense, il Palazzo Giustiniani Bandini, parte dei campi coltivati ed il fiume Fiastra con la relativa fascia di vegetazione ripariale, si vuole invece valorizzare il patrimonio storico-architettonico creato dall’uomo nel corso dei secoli e, nel contempo, promuovere un’efficace azione per la salvaguardia della natura e delle sue risorse.

La terza zona o di Protezione, che comprende la restante parte della proprietà della Fondazione Giustiniani Bandini, è stata invece realizzata al fine di garantire un armonioso rapporto fra le zone di riserva vera e propria ed il territorio circostante.

Abbazia di Fiastra

Sentiero “Il bosco e il fiume” della Riserva Naturale di Fiastra

Il sentiero sensoriale è un percorso alla scoperta della natura tramite gli organi della vista, dell’udito, dell’olfatto e del tatto. Il sentiero si sviluppa in pianura ed è caratterizzato da un fondo in ghiaia compattata e rullata ed è delimitato da una staccionata e da un cordolo di legno alto 10 cm in modo tale che possa essere percorso senza pericolo.

Circondato da siepi, da pioppi bianchi, da tantissime vegetazione fluviale e da molti animali come la Garzetta, l’Airone Cenerino, l’Alzavola, il Tuffetto, il Martin Pescatore, il Beccaccino , la Gallinella d’Acqua, la Folaga, il Germano Reale, la Nitticora.

Caratteristiche del percorso di trekking della Riserva Naturale di Fiastra:

• Lunghezza 1 km
• Durata 30 minuti
• Adatto a tutti

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