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Luglio 30, 2021

Cosa vedere a Loreto e dintorni: religiosità e cultura

Dopo aver letto cosa vedere a Recanati, andiamo alla scoperta dei paesini vicini, anch’essi ricchi di luoghi da scoprire e visitare.

Recanati infatti gode di una posizione molto particolare grazie alla quale è possibile raggiungere in meno di 15 minuti tantissimi borghi e cittadine medioevali di sicuro interesse artistico e non solo. Vediamo quali

Cosa vedere a Loreto?

Loreto, in provincia di Ancona, dista solo 10 minuti in auto da Recanati, si è sviluppata intorno alla celebre Basilica che ospita la Santa Casa di Maria, qui trasportata, secondo la tradizione, dagli angeli da Nazareth alla fine del 1200.

La città sorge sulla sommità di una collina, la cui vista spazia fino al mare Adriatico, al Monte Conero, e fino all’Appennino umbro-marchigiano.

La Basilica della Santa Casa è uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico ed ha al suo interno pregevoli capolavori artistici.

Santuario santa casa di Loreto

Il Santuario della Santa Casa di Loreto è un raro esempio di basilica fortezza, che custodisce nel suo cuore, un prezioso gioiello: le mura della Santa Casa di Maria di Nazaret che, secondo la tradizione cristiana, venne prodigiosamente trasportata in volo dagli angeli fino a Loreto.

All’interno della santa casa è anche conservata la statua della “Madonna Nera” (di volto scuro come si usava nelle icone più antiche), protettrice degli aviatori e al centro della devozione mariana.

All’ingresso della basilica il maestoso monumento a Papa Sisto V e il campanile Vanvitelliano che si fonde perfettamente col palazzo Apostolico che si trova a lato della basilica, e in cui è conservato il Museo del Tesoro.

La Santa Casa è posta proprio nel cuore della basilica, proprio sotto la cupola, completamente circondata dal bellissimo rivestimento marmoreo del Bramante.

Attorno 9 grandi cappelle, tutte di scuole pittoriche diverse, un viaggio tra i secolo per cogliere la storia e l’internazionalità di questo luogo sacro.

Cosa vedere a Osimo?

L’elegante città di Osimo, 34 mila abitanti, in provincia di Ancona, è a soli 20 minuti in auto da Recanati e a due passi dal monte Conero.

È famosa per le sue grotte ipogee e per le innumerevoli mostre d’arte che il settecentesco Palazzo Campana periodicamente allestisce.

Le statue romane “senza testa”

Il Palazzo Comunale dalla maestosa facciata settecentesca accoglie nell’atrio 12 statue romane acefale che hanno dato il soprannome agli osimani detti “i senza testa”.

Non si sa molto sull’origine di queste statue. Potrebbero semplicemente non aver mai avuto testa per poi essere “completate” con le teste dei committenti. O, come vuole la tradizione, tagliate da Trivulzio nel 1487 dopo l’occupazione della città.

Forte il legame tra Osimo e gli antichi romani con dei resti ancora ben presenti in città. Nella parte nord (dove c’è l’ingresso alle grotte del Cantinone) sono infatti ben visibili le antiche mura.

Da non perdere poi Fonte Magna, uno dei pochi monumenti citati da fonti storiche: leggenda vuole che che Pompeo Magno all’epoca della guerra civile contro Gaio Giulio Cesare vi si sia fermato ad abbeverare i suoi cavalli mentre entrava in città con l’obiettivo di reclutare nuovi forze per il suo esercito.

Molto bella la concattedrale di San Leopardo di forme gotico romane. Di interesse l’altare sulla sinistra con l’opera di Guido Reni e imperdibile la sua cripta, realizzata con materiali di recupero, che custodisce diversi sarcofagi.

Poco distante dal Duomo una stupenda vista sui Sibillini fino al mare: sono i giardini di Piazza Nuova. Custodiscono un bellissimo pino di Aleppo, uno degli alberi monumentali delle Marche. Il pino di Aleppo di Osimo è alto ben 25 metri e ha una circonferenza del fusto di 330 centimetri.

Cosa vedere a Castelfidardo?

Splendido borgo in provincia di Ancona immerso tra dolci colline e la Riviera del Conero. Castelfidardo è famoso nel mondo per aver dato i natali alla fisarmonica ma anche per la battaglia di Castelfidardo. Tappa fondamentale del Risorgimento italiano che ha visto combattere l’esercito piemontese contro quello pontificio.

A poco più di 10 minuti da Recanati si trova in posizione panoramica su uno sperone collinoso, alto 212 metri. Divide le vallate dell’Aspio e del Musone.

Castelfidardo è anzitutto la capitale mondiale della Fisarmonica.

La sua produzione iniziò nel 1850 grazie all’iniziativa di Paolo Soprani, capostipite dell’omonima azienda che inventò la fisarmonica a partire dal primo brevetto di un accordion.

Questo è anche il termine oggi usato in molte lingue (pur con varianti grafiche) per indicare la fisarmonica. Il brevetto venne depositato il 6 maggio 1829 al mercato di Vienna dal costruttore di organi e pianoforti Cyrill Demian.

La ditta di Soprani si sviluppò in maniera notevole fino a contare ben 13 stabilimenti produttivi.

Oggi nel palazzo comunale è possibile ammirare il Museo dedicato alla Fisarmonica. Custoditi in suggestivi ambienti seicenteschi conserva oltre 350 esemplari di fisarmoniche.

A proposito di fisarmoniche in Piazza della Repubblica potrai scoprire la fisarmonica più grande del mondo, realizzata dal maestro artigiano Giancarlo Francenella ad entrare nel guinness dei primati nel 2003 .

La battaglia di Castelfidardo

Castelfidardo è famosa anche per una data storica: il 18 Settembre 1860 si combatté la battaglia chiamata proprio di Castelfidardo, scontro decisivo tra le truppe pontificie e quelle piemontesi guidate dal Generale Cialdini.

La battaglia decretò la sconfitta delle truppe pontificie e determinò l’annessione dell’Umbria e delle Marche al Regno di Sardegna prima ed al Regno d’Italia poco dopo.

Qualche anno più tardi e precisamente nel 1902, proprio in memoria di quella battaglia venne ideato il monumento nazionale per le Marche all’ingresso del paese, nel Parco delle Rimembranze che si trova sulla collina del Monte Cucco e si estende per circa 10 ettari .

Il gruppo scultoreo dedicato ai “Vittoriosi di Castelfidardo” è il monumento più imponente di tipo commemorativo presente in Italia. 

La selva di Castelfidardo

Uno dei luoghi  più significativi del Risorgimento che si trova a qualche chilometro dal centro: è la Selva di Castelfidardo. 

Polmone verde del luogo è piena di sentieri e possibilità di passeggiare immersi nella natura. Conserva un alto valore storico perché fu teatro dello scontro tra Piemontesi e Pontifici del 18 settembre 1860.

La Selva di Castelfidardo si trova in località Monte Oro ed è un bosco di caducifoglie sub-mediterranee con alcune impronte di mesofilia.

Il patrimonio floristico della Selva è composto da circa 750 entità vegetali,mentre le specie vascolari sono state catalogate in 400 diverse entità.

È un patrimonio unico a livello nazionale. 

Cosa vedere a Montelupone ?

Montelupone, tipico borgo medievale, sorge sulle colline tra il mar Adriatico e la valle del fiume Potenza e del torrente Asola a 272 metri di altezza. Il centro storico si è sviluppato circolarmente all’interno di una cinta muraria lunga all’incirca un km con quattro porte e torri a base rettangolare e pentagonale.

Montelupone: uno dei borghi più belli d’Italia

Montelupone è un piccolo borgo che conserva ancora tutto il fascino delle sue origini medievali. Situato in provincia di Macerata è distante solo 10 minuti da Recanati.

Con le sue antiche mura quattrocentesche e i suoi eleganti palazzi e monumenti, questo piccolo paesino si è guadagnato la Bandiera Arancione. E’ quindi da considerarsi tra i Borghi più Belli d’Italia.

Arrivando a Montelupone si incontrano subito le antiche mura, risalenti al 1400, che circondano tutto il borgo e lungo le quali si trovano le quattro porte d’ingresso: Porta del Trebbio, Porta Ulpiana (o di San Michele), Porta di Santo Stefano (o Marina) e l’ultima e più elevata Porta del Cassero (o del Castello).

Percorrendo i vicoletti del centro storico, che conservano ancora l’originale pavimentazione in pietra, si arriva nella centralissima Piazza del Comune, su cui si affacciano i monumenti più importanti.

I monumenti più importanti di Montelupone

Il Palazzo del Podestà o dei Priori, di origine trecentesca, con il suo splendido loggiato a cinque archi e la Torre civica con l’orologio e merlatura ghibellina (con sommità a coda di rondine).

Nel salone al primo piano c’è la Pinacoteca Civica “Corrado Pellini” mentre dal loggiato si accede alla Chiesa della Pietà, dedicata a San Giovanni Battista, usata oggi come spazio espositivo.

Alla sua destra c’è il Palazzo comunale in cui, nel 1889, fu inaugurato il teatro storico “Nicola degli Angeli” poeta e scrittore monteluponese. Il bellissimo soffitto del teatro è affrescato con personaggi delle opere del poeta.

Nei sotterranei è allestito il Museo delle arti e mestieri antichi, con sale dedicate a particolari ambientazioni. Molto interessanti sono la scuola e la tipografia di fine ottocento.

Un grande patrimonio artistico e culturale è custodito nelle chiese di  Montelupone, la più significativa è la Chiesa di San Francesco dove si può ammirare la celebre tela “Madonna del latte” del maestro Antonio da Faenza del 1525

Da non perdere a pochi km dal centro anche l’Abbazia benedettina di San Firmano in stile romanico a tre navate.

Ma a Montelupone è il paesaggio che ti toglie il fiato. Ci sono molti punti panoramici dove poter ammirare la bellissima riviera adriatica e la campagna marchigiana.

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