Cosa vedere a Recanati, la città dell’Infinito
Recanati, famosa nel mondo per aver dato i natali a Giacomo Leopardi, è una tipica città-balcone dalla quale si può ammirare un suggestivo panorama: il mare Adriatico e il monte Conero, le cui pendici sembrano dissolversi nelle acque del mare. Dal monte Tabor, cioè l’ermo colle, cantato dal sommo poeta, emergono all’orizzonte, lontani i monti Sibillini, nominati dallo steso poeta, “Monti Azzurri”.
Ecco un itinerario tra le chiese e i musei più importanti della città che parte dal Duomo e arriva a Casa Leopardi e alla Chiesa di Montemorello con alcuni monumenti e luoghi di interesse da non perdere.
Chiese e palazzi a Recanati
La Cattedrale di S. Flaviano presenta evidenti i rimaneggiamenti del sec. 18°. Colpisce il maestoso e ricco soffitto a cassettoni voluto dal cardinale Galamini nel 1620, che ricorda quello di Santa Maria in Trastevere, a Roma. Qui è conservato il sarcofago che raccoglie le spoglie del papa Gregorio XII ( Venezia 1323 ca. – Recanati 1417 ) deposto nel 1409 e nominato legato della Marca di Ancona. La chiesa ospita il Museo Diocesano con un’importante raccolta di dipinti eseguiti dal XVI al XVII secolo di artisti quali Guglielmo da Venezia, Ludovico Urbani, Giacomo da Recanati (1443), Sassoferrato, Guercino, e ancora una Sacra Famiglia attribuita al Mantegna.
La Chiesa di S. Anna costruita nel sec. XIII è di particolare importanza per le tradizioni lauretane: al suo interno, infatti, è conservata una fedele riproduzione della Santa Casa di Loreto. A questo modello si rivolgevano quanti, per impedimenti fisici, non potevano recarsi a venerare la Madonna del Santuario di Loreto. All’interno è infatti presente un’antichissima copia della statua della Madonna lauretana.
Chiesa di S. Domenico edificata nel sec.13° e riformata agli inizi del ‘700, all’interno lo stile barocco risaltano l’altare maggiore in legno con velatura in oro zecchino come le decorazioni delle cantorie, del pulpito e dei coretti. Costruita dopo la venuta dei Padri Domenicani nel 1272, la chiesa venne rimaneggiata in vari periodi. Nel convento, ora demolito, sostò San Pietro martire che vi lasciò una reliquia della Santa Croce.
La chiesa di San Domenico conserva al suo interno il dipinto San Vincenzo Ferrer in gloria (1513?), affresco eseguito da Lorenzo Lotto e privato nel Settecento delle pari superiore e inferiore per adattarlo, in occasione del rifacimento barocco della chiesa, alle dimensioni di una pala d’altare. L’opera è l’unico affresco realizzato dal Lotto nelle Marche.
Palazzo Venieri L’edificio fu fatto erigere dal Cardinal Venieri su disegno di Giuliano da Majano, il quale diresse anche i lavori di costruzione. Il palazzo, situato sul punto più alto della zona centrale di Recanati, fu concepito come una costruzione a metà tra residenza e castello urbano.
Nell’agosto del 1497 la morte del cardinale pose fine ai lavori del palazzo, che rimase così incompiuto. Nel XVIII secolo i nuovi proprietari ripresero i lavori e il palazzo assunse un nuovo aspetto che conserva tuttora: venne innalzato un altro piano e le logge e gli archi del portico
Il cortile interno, che conserva ancora il disegno originale, si apre ad ali sul paesaggio collinare seguendo un modello che si riscontra frequentemente nelle architetture rinascimentali marchigiane; un arco-balcone si affaccia sulla fascia costiera
Complesso di San’Agostino Lasciandosi alle spalle l’area del borgo “dedicata” a Giacomo Leopardi, ci si dirige verso il centro del paese, facendo una breve sosta al complesso di Sant’Agostino. Chiesa e chiostro risalgono al 1270, mentre l’interno presenta una rifacitura seicentesca. Entrando nel chiostro si nota la torre campanaria, detta Torre del Passero Solitario. Questa torre, sulla cui sommità in passato nidificavano diverse specie di volatili, fu di ispirazione al Leopardi per la celebre poesia “Il passero solitario”.
Chiesa di San Vito, patrono di Recanati, riformata nel sec. XVIII con la facciata disegnata dal Vanvitelli. Annesso alla chiesa si trova l’Oratorio della Congregazione dei Nobili nella quale il giovane Leopardi lesse i suoi “Discorsi sacri” in varie solennità religiose. Di impianto romanico-bizantino, il complesso fu ceduto ai padri della Compagnia di Gesù i quali, a spese principalmente di due fratelli Leopardi, vi fondarono un collegio. La chiesa ha subito un rifacimento nella seconda metà del Seicento a opera dell’architetto Pier Paolo Jacometti. Dalla cappellina all’inizio della navata di destra si ha l’accesso all’oratorio della Congregazione dei Nobili, dove era conservata la tela del Pomarancio (Cristoforo Roncalli) raffigurante La presentazione al Tempio.
Chiesa dei Frati Cappuccini , Nel 1616 furono costruiti il convento e la chiesa dedicati alla Madonna di Loreto. I frati cappuccini hanno sempre avuto rapporti con la vicina famiglia Leopardi: appartiene a essa la prima Cappella laterale destra, dove fu esposto il quadro della Madonna Consolatrice degli Afflitti, protettrice dei Conti Leopardi.
Nell’altare maggiore, costruito in noce, quadro della Madonna di Loreto dipinto da Girolamo Cialderi (1593 – 1680 Urbino), ai lati due tele settecentesche raffiguranti Santa Chiara e Santa Margherita da Cortona. Nel secondo altare, alla destra di chi entra, La Madonna dell’Insalata, pregevole tela attribuita da storici dell’arte al grande artista del Cinquecento, Caravaggio. Sul piazzale di fronte alla chiesa fu eretta una stele in travertino con decorazioni in ceramiche di Arturo Politi e Rodolfo Ceccaroni

I luoghi da scoprire a Recanati
Museo dell’Emigrazione Marchigiana
Emozionarsi ascoltando i racconti dei migranti al Museo dell’Emigrazione Marchigiana. All’interno di Villa Colloredo Mels si trova un museo molto emozionante, quello dell’Emigrazione Marchigiana. Questo museo è il frutto di una ricerca continua di documenti, storie e racconti di tanti marchigiani che decisero di lasciare le loro terre in cerca di fortuna.
Orto sul Colle dell’Infinito
Un altro dei luoghi leopardiani per eccellenza è l’Orto sul Colle dell’Infinito . Nel 2019, proprio in occasione del bicentenario dell’Infinito, l’orto, grazie al Fai , è stato riaperto ai visitatori che potranno così provare l’emozione di perdersi tra i luoghi frequentati da Giacomo Leopardi, in cu il sommo poeta viveva.
Fu proprio qui, nel piccolo orto del monastero di Santo Stefano che il poeta trovava pace, solitudine e ispirazione ammirando un panorama infinito. Tra le colture inserite nell’orto potrai scrutare la pianta del cotone, una vite maritata e tante altre specie di piante e fiori autoctoni e non solo.
Itinerario a piedi: Belvedere-Castelnuovo-Villa Colloredo- Duomo
TEMPO DI PERCORRENZA: 1 ora
La città di Recanati nasconde diverse meraviglie paesaggistiche, religiose e culturali che non tutti conoscono. Partendo della famosa Piazza Giacomo Leopardi e percorrendo verso nord il corso Persiani, via primo luglio e via Cesare Battisti si raggiungerà una terrazza affacciata sul Conero, detto il Belvedere.
Da qui potrete ammirare il Mar Adriatico, la campagna marchigiana fino ai Monti, dove spicca il Monte San Vicino. Un paesaggio magnifico e intenso tutto da scoprire.
Dopo un po’ di relax ammirando il panorama, mettetevi in cammino seguendo viale Monte Conero, prendete una via pedonale sulla destra e scendete verso Castelnuovo arrivando alla Piaggia di Castelnuovo.
Scendendo entrerete nel quartiere natio del famoso tenore Beniamino Gigli, che visse in questi luoghi umili e spontanei le sue esperienze giovanili.
Percorrendo tutta via Angelo Giunta, giungerete davanti alla chiesa di Santa Maria di Castelnuovo (chiesa romanica XII sec.), ora in restauro a causa del terremoto.
La chiesa appartiene all’ordine dei Benedettini di Fonte Avellana, ed è la più antica di Recanati.
La facciata, dalla tipica struttura a capanna, è caratterizzata dalla presenza di tre rosoni (quello centrale occluso per metà per collocare l’organo) e da un pregevole portale in pietra, la cui lunetta fu scolpita da Mastro Nicola Anconetano con un bassorilievo rappresentante la Madonna in trono con gli Arcangeli Michele e Gabriele e datato 11 aprile 1253.
L’interno originario è andato completamente cancellato dai lavori del 1840.

Ripercorrendo a ritroso via Angelo Giunta e parte di via Risorgimento, girando in un vicolo ci si ritrova nel parco di Villa Colloredo.
La villa è un’antica dimora storica risalente al ‘500 ed è sede del Museo Civico e della Pinacoteca di Recanati.
Al suo interno custodisce opere ed oggetti che ricostruiscono la storia di Recanati dal XIII al XX secolo. Un viaggio che parte dalla preistoria, attraversa il medioevo, il rinascimento, fino a giungere al novecento. Tanti i nomi degli artisti tra questi Lorenzo Lotto con la sua “Annunciazione”.
Una vergine nel singolare atteggiamento di spalle all’Angelo, considerato un capolavoro del rinascimento italiano.
Il parco della Villa, vero “polmone verde” della città pur essendo un parco urbano è molto interessante dal punto di vista naturalistico grazie alla presenza di una copertura vegetale matura e stratificata dove si possono individuare i diversi strati del bosco (arboreo, arbustivo, erbaceo) con piante autoctone e di elevato pregio naturalistico. Un’ottima maniera per passare un pò di tempo immersi nella natura.
Una volta giunti all’uscita nella parte alta del parco, vi troverete in pieno centro storico e precisamente nel quartiere Duomo, che ospita la Cattedrale di San Flaviano ( vedi sopra ).
All’uscita della Cattedrale percorrendo via Falleroni, vi ritroverete di nuovo in Corso Persiani e ormai non resta che approcciarsi ad un dei punti ristorativi che il paese offre.

Cosa fare a Recanati?
In Estate la cittadina si riempie di turisti che visitano i suoi musei, si godono gli eventi che quasi ogni sera vengono proposti e percorrono strade e vicoli passeggiando per luoghi dal fascino intatto.
A questo link puoi trovare una selezione degli eventi estivi proposti a Recanati.
Qua puoi invece scoprire la proposta museale della cittadina dell’infinito.
Cosa vedere nei dintorni di Recanati?
L’offerta turistica non si esaurisce qua. Recanati è infatti circondata da borghi e paesi in grado di offrire luoghi che meritano una visita vuoi per il patrimonio artistico, vuoi per il valore culturale ed architettonico delle località.
In questo articolo vi proponiamo un estratto di questa offerta che Loreto ed i paesi limitrofi offrono.